Pinterest: cos’è, i numeri, e perché integrarlo nella Social Media Strategy

Con circa 5 milioni di utenti attivi al mese, finalmente anche l’Italia “scopre” Pinterest. E le aziende investono in advertising sulla piattaforma

Pinterest

Con colpevole ritardo (da parte degli utenti/aziende Zuckerberg-centrici!), il 2019 sembra finalmente essere l’anno di Pinterest in Italia. No, non perché il social network creato da Evan Sharp, Ben Silbermann e Paul Sciarra sia appena sbarcato nel Belpaese, ma perché anche le aziende nostrane hanno deciso di integrarlo nella propria social media strategy. Guarda caso, il 2019 è stato l’anno in cui Pinterest ha aperto alla pubblicità a pagamento anche nel mercato italiano. Aumentato gli utenti, via alle sponsorizzazioni. Coincidenze? Non serve rispondere.

Pinterest: cos’è, caratteristiche e numeri

Per i pochi che non conoscono questa piattaforma, diamone una breve definizione per inquadrarla meglio. Pinterest è un social network basato prettamente sulla condivisione di immagini, un grande database al quale i suoi utenti, detti Pinners, attingono per trovare spunti creativi, soluzioni e prodotti da acquistare, e ancora per condividere le proprie passioni e idee.

I principali settori che trovano spazio sul social e stimolano gli interessi dei suoi utenti sono:

  • Fai da te & hobby
  • Arredamento d’interni
  • Arte
  • Moda donna
  • Cibi e ricette
  • Viaggi
  • Organizzazione matrimoni
  • Giardinaggio
  • Design
  • Pet
  • Architettura

Diamo qualche numero. Nel mondo, come riferito da un report pubblicato lo scorso giugno dalla stessa azienda, sono 250 milioni gli utenti iscritti a Pinterest, di cui 6,1 milioni in Italia. Riferendoci al mercato nazionale, 4,97 milioni sono gli utenti attivi ogni mese, di cui circa l’80% di genere femminile. Ad oggi a livello globale sono stati prodotti 175 miliardi di pin, ovvero i contenuti immagini/video, 1,75 miliardi di questi sono ricette. Una ricerca eMarketer evidenzia come il 72% degli utenti statunitensi utilizza il social per decidere i propri acquisti (online e offline), più di qualunque altro social network.

Quali aziende dovrebbero integrarlo nella propria strategia di comunicazione?

A mio avviso Pinterest non è adatto per tutte le aziende, ma questa è semplicemente un’opinione personale. Una prima, grossa scrematura, potrebbe farla la tipologia di prodotto/servizio che vendi: è, per dirla come un influencer, Instagrammabile (o dovremmo dire “Pinnabile“? Se non esiste il termine, lo coniamo insieme ora), ovvero tira fuori il meglio di sé da una fotografia? Se la risposta è no, è probabilmente il caso di valutare altri canali di comunicazione.

E-commerce di vario genere, architetti e designer, ristoranti e pub, realtà del mondo dell’arte e della moda, chi lavora nel mondo del turismo. A mio avviso, naturalmente con differenti strategie e contenuti, questi sono i principali settori che possono trovare enorme giovamento da Pinterest. In primis, il social è un’autentica vetrina di prodotti. Ogni pin realizzato ha (o meglio, dovrebbe avere) un link che rimanda al sito web aziendale, una linea diretta per concludere una vendita e un valido modo per generare backlink utilissimi in ottica SEO.

Il social è in una fase di crescita esponenziale in Italia, ma ancora non saturo di aziende e pubblicità a pagamento. Come anticipato in precedenza, l’aumento di utenti attivi ha invogliato Pinterest a rilasciare anche nel nostro Paese la possibilità di sponsorizzare i pin, un’opportunità unica per molte realtà di farsi conoscere attraverso contenuti di valore e mirati ad un pubblico in target e disponibile all’acquisto. Quest’ultimo un altro aspetto fondamentale: i Pinners non ammazzano il tempo, ma navigano il social per comprare online.

Una breve e sommaria panoramica, ma in grado di farci capire meglio le opportunità fornite da questo social network. Se vuoi saperne di più su Pinterest e valutare la possibilità di integrarlo nella tua strategia di comunicazione, contattami per una consulenza gratuita.

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