Identificare per tempo i prossimi Social Media Trend, conferisce un vantaggio. Rispettarli, la chiave del successo. Vediamo insieme quali saranno
Come ogni fine anno, immancabilmente, spuntano come funghi (beh, in effetti è periodo, almeno dalle mie parti) i più disparati trends che, dal 1° gennaio in poi, prevedono di monopolizzare i rispettivi mercati nel prossimo futuro. Occupandomi di social media, ho deciso di concentrare i miei sforzi di ricerca e approfondimento delle fonti esclusivamente su di essi. Ciò che ne scaturisce è una breve e personalissima riflessione sui Social Media Trend che potrebbero davvero incidere nel 2020.
Dark Social, Micro Influencer, Stories, Privacy (e personalizzazioni)
Quattro macro aree che, in qualche modo, si connettono tra loro. I social trend per il 2020 vedranno come protagonisti indiscussi i Dark Social, i Micro Influencer, i contenuti effimeri come le Stories, ed un tema di fondo che accomuna (ed investe, letteralmente!) tutti: la privacy. Approfondiamo rapidamente i temi uno ad uno.
Dark Social: messaggistica privata alla riscossa
I Dark Social non sono altro che le piattaforme di messaggistica privata come Messenger, WhatsApp, Telegram, WeChat (mi auto-cito, quali livelli di egocentrismo quest’oggi!). Un trend già in essere nell’ultimo biennio che, nel 2020, arriverà al suo apice. Gli utenti social manifestano da tempo l’esigenza di interazioni private a discapito di quelle pubbliche, ricercano community di nicchia più vicine alle loro esigenze rispetto alla massa. Senza dubbio il prossimo sarà l’anno dei Dark Social, ragion per cui i marketer dovranno porsi l’obiettivo di integrarli nelle proprie strategie di marketing. Pena? Perdersi una fetta di mercato davvero importante, la Generazione Z.
Micro Influencer: non di sole Ferragni vive il marketing
Diamone una sintetica definizione: vengono inseriti nella folta cerchia dei nano e micro influencer coloro che hanno dai 500 ai 10.000 follower. Questo vuol dire che anche tu potresti farne parte, a patto che i tuoi seguaci ti siano fedeli, “pendano” dalle tue labbra, ed interagiscano quotidianamente con i contenuti che produci. L’influencer marketing non è certamente una novità, ma sta cambiando pelle. Gli influenzatori alla Ferragni per intenderci, vivono una fase in cui gli utenti tendono a fidarsi meno di loro. Millennials e Gen Z sono fruitori consapevoli, nativi digitali ben consci del significato di “sponsorizzato” sopra l’ennesimo post di Instagram. È in questo contesto che i micro influencer, i quali hanno costruito attorno a sé community più piccole ma entusiaste, trovano ampio margine di manovra. Contenuti più genuini e meno costruiti, aspetto che infonde nei loro follower fiducia e volontà di acquistare. Nel 2020 le aziende tenderanno ad affidarsi a 50 micro influencer da 10.000 seguaci piuttosto che ad un influencer da 500.000. I vantaggi di questa scelta? Investimenti più bassi con la possibilità di ridurre i rischi; engagement più elevati e mirati ad una nicchia di pubblico specifica.
Stories: contenuti effimeri e dove trovarli
È noto e chi è del settore lo ripete di continuo: non è facile catturare l’attenzione degli utenti, si hanno solo poche frazioni di secondo prima che il feed venga aggiornato e addio al nostro contenuto cui tanto tempo abbiamo dedicato. Proprio per questo motivo, i contenuti effimeri come le Stories di Instagram o i nuovi formati di TikTok spopolano e lo faranno anche nel prossimo anno. Il 67% degli utenti nel mondo utilizza il mobile per accedere ad internet, non a caso le Stories sono tipologie di contenuti sviluppate in verticale come lo schermo di uno smartphone. Analizzare i dati, capire le preferenze degli utenti e sviluppare soluzioni di conseguenza è la chiave del successo. I social media trend per il 2020 vedranno ancora protagoniste le Stories, soprattutto fra i più giovani, ragion per cui le maggiori piattaforme continuano a rilasciare aggiornamenti in tal senso a discapito dei post tradizionali. Aziende e marketer hanno da tempo drizzato le orecchie a tal proposito, e continueranno a farlo per molto tempo.
Privacy: gli utenti consapevoli la pretendono
Sembra che, in qualche modo, esista un pre ed un post Cambridge Analytica. Dallo scandalo che ha coinvolto Facebook all’inizio del 2018, gli utenti hanno iniziato ad essere più consapevoli riguardo la privacy e la fruizione del web. Questa crisi, abbinata al diffondersi di fake news senza controllo, ha minato la credibilità dell’intero sistema social media. Molte aziende hanno capito quanto sia divenuto fondamentale garantire la sicurezza ai propri utenti, e di questo ne hanno fatto un cavallo di battaglia. Già, partendo dal problema privacy è iniziato un nuovo racconto, passaggio fondamentale per tutte quelle realtà che desiderano riconquistare la fiducia del proprio pubblico. Paradossalmente, chi avrà la capacità di dare queste garanzie, in cambio riceverà più dati dai propri utenti. La conseguenza? La possibilità per le aziende di creare messaggi personalizzati, one-to-one, coccolando così il proprio cliente.
E qui si chiude il cerchio dal quale siamo partiti: gli utenti cercano community di nicchia in cui sentirsi partecipi e protetti, esigono privacy e riservatezza, stanchi di comunicazioni di massa e prive di verità, le loro verità. Chi saprà soddisfare queste impellenze, cavalcando l’onda dei social media trend del 2020, vincerà la sfida.
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Questo approfondimento prende spunto dalle survey di Talkwalker, Smart Insights, Sysomos, Influencer Marketing Hub, We Are Social, Hootsuite.